giorno uno
Ci avviciniamo alla nostra Africa, partendo da Roma e volando su Windhoek.
giorno due
L’arrivo nella capitale racchiude il sapore coloniale che ritroveremo così spiccato in pochi altri angoli di questo Paese.
Qui castelli tedeschi si alternano a guglie neogotiche, palazzi colorati e viali alberati: un tripudio di colonialismo su cui non ci soffermeremo troppo, preferendo le più autentiche periferie, un po’ buie ed affollate, brulicanti di quella vita che ci lasceremo alle spalle alla volta degli spazi infiniti che si apriranno davanti ai nostri occhi nei prossimi giorni.
Ci prepariamo così alla nostra prima notte in tenda, dopo aver cenato intorno al nostro primo caldo fuoco africano.
giorno tre
Sono animali agili ed eleganti.
Con il loro manto maculato e lo sguardo fiero si avvicinano lenti, fissandoci fino ad arrivare a girarci attorno:
Sono i GHEPARDI, che oggi avvicineremo all’interno di una farm dedita alla conservazione di questa delicata specie tanto cacciata per i loro frequenti attacchi al bestiame.
Non vedremo solo animali in cattività. . . la fortuna di potersi addentrare in questa tenuta di 700ettari è la possibilità di vedere questi maestosi felini in libertà, nel loro habitat naturale, in una esperienza davvero unica e potente.
Difficile poi descrivere la pienezza di un pomeriggio fatto di strada, una delle poche asfaltate del paese. . . il susseguirsi di paesaggi via via sempre più radi e liberi, il “bush” e le praterie. . . una sorta di svuotamento, per fare spazio all’intensa meraviglia brulicante di animali selvaggi dell’Etosha National Park dove ci addentreremo e all’interno del quale godremo di un tramonto senza eguali… prima di addormentarci sotto una volta di stelle così brillanti e splendenti da accecare i nostri occhi.
giorno quattro
Non esiste altro Safari che meriti di essere percorso se non quello all’Etosha National Park.
Definirlo “safari” è anzi riduttivo: qui non ci sono tempi imposti o percorsi obbligati. . .
Qui si respira la libertà di potersi muovere come si vuole, fermarsi, ripartire, tornare sui propri passi e muoversi ancora.
Ed è quello che faremo: spaziare in lungo e in largo per tutta una giornata che non sembrerà lunga abbastanza. . .tra mandrie di elefanti, agili gazzelle e zebre scalpitanti a sollevare una polvere così avvolgente quanto trasparente da farti sentire sospeso. . . e ancora giraffe, leoni e leonesse, rinoceronti neri ed impala disseminati lungo tutto il pan che al tramonto risplende intenso.
giorno cinque
L’Africa è, su tutto, il contatto con i popoli che la abitano, con le tradizioni che la pervadon, con le usanze che la caratterizzano.
Oggi ci immergeremo in tutto questo: popoli, tradizioni e costumi, visitando un villaggio HIMBA e passando tutto il tempo che vorremo con questo popolo orgoglioso e fiero.
Immaginate di camminare tra le loro capanne, di farvi prendere per mano dai bambini che le abitano, immaginate di percepire una povertà che non è mancanza ma è scelta di essenzialità.
immaginatevi i sorrisi, la pelle delle donne cosparsa di argilla rossa, i solchi profondi sul viso di un’anziana e le mosche intorno ai suoi occhi.
Passeggeremo poi per Opuwo, sonnolenta cittadina dove vestiti occidentali, i piccoli gonnellini sui corpi nudi degli himba ed i camicioni vistosi e colorati degli herero popolano le stesse strade.
Un tripudio di popoli, semplicemente insieme, in pace.
giorno sei
Ci rimettiamo in marcia lungo una pista che ci regalerà per la prima volta dal nostro arrivo la maestosità dei baobab, questi giganti buoni, dei vecchi nonni accoglienti con le braccia spalancate a farci sentire piccoli piccoli.
Si viaggia in direzione DAMARALAND dove storia e natura si incrociano e si intersecano.
Passeggeremo sotto il nostro cielo africano e ci sorprenderemo nella foresta pietrificata, circondati da alberi fossilizzati risalenti a ben 280 milioni di anni fa.
Chiuderemo poi gli occhi, ancora in tenda, avvolti da rocce rosse e pagliuzze dorate.
giorno sette
Oggi il cambio di scenario è totale, arrivando lenti sulla Skeleton Coast che sembra così distante dall’immaginario africano.
In così forte contrasto con il resto del Paese e per questo così bella e malinconica, spesso in tempesta, nel presente e nel passato, la Skeleton è una costa disseminata di relitti che sembrano appoggiati sulla sabbia e che sembra mangiare con la sua sabbia le piste grigie battute dal sale.
Faremo poi tappa a Cape Cross, dove ci sarà possibile vedere oltre 100000 otarie che si crogiolano al sole, si divertono tra le onde e. . . puzzano 🙂 portatevi una bandana per coprirvi il naso 🙂
Notte a pochi passi dall’oceano di Henties Bay
giorno otto
Avete mai scalato una duna?
Immaginate di affondare i piedi nella sabbia bollente…
Immaginate di distendervi su di essa, avvolti dal suo calore .
Oggi l’emozione sarà arrampicarci sulla Dune 7, in attesa di vivere appieno quel Deserto così potente e intimo che ci aspetterà i prossimi giorni.
Quel Deserto che è essenza… ed è impossibile descrivere.
Nel pomeriggio poi la sonnolenta Solitaire ci accoglierà con il suo famoso Forno Tedesco, le carcasse di auto abbandonate fuori ed il suo decadente ufficio postale, col telefono che trilla in lontananza. . .
E’ malinconia.
giorno nove
Namib Desert, stiamo arrivando. . .
Quel non – luogo tra terra e cielo. . . uno spazio vuoto ma immensamente pieno.
Il deserto, teorizzato spiegato e fotografato, va prima di ogni altra cosa vissuto.
Ed eccoci qui ad ammirare l’alba sulla DUNE 45: l’alba di un nuovo giorno africano che ci porterà a Sossusvlei, Naravlei e DeadVlei (famosa per i suoi alberi neri). . . pozze d’acqua effimera circondate da dune rosse, il terreno che sembra spaccarsi come fosse un abito troppo stretto per questa terra così potente , alberi isterici che si protendono verso il cielo, e ancora luce. . . luce. . . luce.
Infine. . . la maestosità della Elim Dune, la duna ROSSA, incandescente conclusione di una giornata immensa.
giorno dieci
La lunga strada verso Luderitz, è qualcosa di indescrivibile a parole: costeggia completamente il Namib Desert in spazi infiniti che qui sembrano ancora più incredibili, per poi raggiungere sulla costa questa cittadina che sembra essere uscita dal set di un film di fantascienza in un pianeta alieno, con il suo stile coloniale tedesco, tra le dune del Namib e lo scogliere nere dell’Oceano, bagnate dalle acque di un mare potente.
giorno undici
Eccoci vagare per Kolmanskop, la città fantasma, un tempo quartier generale e abitativo di una miniera di preziosi diamanti. . .con le sue case, il suo ospedale, i suoi empori oggi inghiottiti dalla sabbia, edifici invasi dalle dune in un decrepito spettacolo pieno di poesia. Poi, l’ipnotico viaggio verso il Fishriver Canyon.
giorno dodici
Le prime luci del sole accarezzeranno oggi uno degli spettacoli della natura più potenti di tutta l’Africa: il Fish River Canyon, sinuoso nei suoi 160km di lunghezza e nelle sue profondità abissali che paiono scolpite nella terra. . .secondo in grandezza soltanto al famoso Gran Canyon degli U.S.A.
Preparatevi a rimanere a bocca aperta dall’emozione.
giorno tredici
Saluteremo il Kalahari Desert, arido e steppico allo stesso tempo, un semideserto, così diverso dal Namib e le sue dune eppur ancora incredibilmente potente.
Un ultimo saluto all’intensità dell’Africa
Prima di rientrare in Italia con il cuore zeppo di emozione.
giorno quattordici
Arrivo in Italia