Camminare tra queste faggete secolari è una cura per ogni affanno del corpo e della mente.
Una vocazione a perdersi e lasciare andare.
E’ un bosco con un’anima millenaria che sussurra ai suoi viandanti storie di mistici santuari, prorompenti cascate, antichi borghi diroccati, santi e letterati in cerca di silenzio e pace.
A partire da oggi, ci sarà anche il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi all’interno della Green List dello IUCN, (Unione internazionale per la conservazione della natura) un riconoscimento di valore internazionale paragonabile ad una sorta di Nobel per la Natura, dal momento che su 200.000 aree protette in tutto il mondo solo 49 sono inserite in questa lista che premia “le eccellenza mondiali delle aree protette in termini di conservazione naturalistica e gestione sostenibile”.
Uno degli aspetti interessanti che è stato preso in considerazione, riguarda la partecipazione e la condivisione con le comunità e il territorio ed è proprio questo uno dei punti di forza del Parco, che ogni anno ospita un’infinità di escursionisti nella sua rete di sentieri che si estende per ben 650 chilometri, in un’area a cavallo tra Emilia Romagna e Toscana.
Un luogo assolutamente unico non solo per essere un paradiso della natura e per la varietà di paesaggi che offre, ma in quanto una foresta “viva”, che offre un numero di itinerari ed esperienze a dir poco incredibili!
A differenza della parte toscana dove il paesaggio appare più dolce con boschi, pascoli, castagneti e campi coltivati, il lato romagnolo mostra ripidi versanti ricoperti da un folto manto boscoso, alternati da roccia nuda.
Passo dopo passo, camminando tra faggete, ruscelli e cascate fiabesche come quella dell’Acquacheta, potrete scoprire malinconici borghi diroccati ormai disabitati come Pietrapazza, mulini in pietra nascosti nella vegetazione, boschi di castagni secolari come quelli che avvolgono il borgo di Castagno d’Andrea, antiche abbazie come quella nei pressi di San benedetto in Alpe, oltre ai più importanti santuari di La Verna e Camaldoli.
In ogni stagione il Parco regala meraviglia per i nostri occhi, paesaggi dai quali non ci si vorrebbe mai separare ma su tutti, uno degli spettacoli da non perdere, è quello del foliage, quando l’autunno avvolge la foresta di una ricchezza di colori, sfumature, profumi e sapori intensi e unici. Un consiglio? Prendete il sentiero che dall’Aia di Guerrino prosegue fino alla vetta del Monte Penna: una facile camminata che regala un panorama spettacolare sulla sottostante foresta della Lama e su gran parte delle valli che scendono verso la Romagna. Foreste secolari a perdita d’occhio che in autunno si animano di colori caldi come un quadro di un abile pittore.
Un’area così ricca da racchiudere il borgo di Ridracoli con la sua imponente diga, la Riserva Integrale di Sasso Fratino, con la sua faggeta secolare Patrimonio dell’Umanità, fino a raggiungere le cime oltre i 1.600 mt dei Monti Falco e Falterona.
Un caleidoscopio di bellezza naturale tutta da esplorare e conoscere…e chissà che camminando immersi nel silenzio sacro di queste foreste, non abbiate la fortuna di poter osservare un branco di lupi fuggire in lontananza.
Alcune immagini del Parco
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