Giorno 4 di 17.
Scendiamo la mattina presto dall’altopiano che ospita il North Rim del Grand Canyon (2529 mt), passando per la fitta Kaibab National Forest.
Usciti dalla foresta troviamo l’infinito. Una piccola strada che attraversa la prateria, contornata dalle Vermilion Cliffs e illuminata dai raggi solari che sbucano dalle nubi. Terra e cielo a perdita d’occhio.
Attraversata la pianura troviamo, non so come, un benzinaio con un piccolo Lodge, dove ci fermiamo a fare colazione. Ricordo ancora il rumore dei colibrì sui fiori della veranda e il cuoco messicano che a fine pasto è venuto a chiederci il parere sulle uova, deliziose!
A stomaco pieno ci allontaniamo da quel luogo sperduto per raggiungere il Marble Canyon e ammirare il famoso Colorado River dal Navajo Bridge.
Arrivati a Page ci prepariamo per il piatto principale della giornata, un must per chi visita i grandi parchi degli Stati Uniti Occidentali, l’Antelope Canyon.
Qui la terra è rossa. Ma rossa davvero, come su un campo da tennis del Roland Garros.
L’impatto visivo è pazzesco, qualcosa che non dimentichi facilmente. Perché dal nulla di una terra arida e sabbiosa ti ritrovi immediatamente dentro ad una scultura naturale, scendendo a malapena cento scalini.
Il movimento lungo il percorso è tortuoso come il canyon stesso. L’erosione dell’arenaria da parte di acqua e vento ha creato delle onde di roccia che mutano il proprio colore in base alla luce. Non sai letteralmente dove guardare, punte, forme, curve, fori, la meraviglia è ovunque.
L’ora e poco più della visita vola via come se fossero dieci minuti. Quando esci vorresti subito ritornarci il prima possibile.
Non è finita, manca il grande classico che solitamente anticipa o segue l’Antelope, l’Horseshoe Bend, così denominato per la sua forma a ferro di cavallo. Lo si ammira da uno strapiombo che supera i 300 mt di altezza!
Imponente. La prima parola che mi viene in mente per descriverlo.
(Se qualcuno ha visto le Cliffs of Moher in Irlanda e si ricorda le vertigini che ha provato sporgendosi, pensate che il loro punto più alto è “solo” 217 mt).
Riprendiamo il viaggio verso Est. Giunti ormai al termine della nostra giornata scorgiamo in lontananza delle formazioni rocciose illuminate dalla luce del tramonto.
Sono i cosiddetti butte della Monument Valley, ma questa è un’altra storia…
Parole e Immagini di Gianmaria Tontini
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